Autore: Andrea Semino
Titolo dell'opera: Ciclo di Scipione
Data: Dicembre 1569 - Pasqua 1570
Ubicazione: Strada Nuova, palazzo Lomellino - Campanella
Tecnica: affresco, pittura eseguita su intonaco
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Descrizione opera
L'area fu venduta il 13 Marzo del 1559 a Francesco fratello di Baldassarre Lomellio, il quale la diede a suo fratello Baldassarre si sposò nel 1562 con la figlia di Nicola Garibaldi, proprietari di palazzo Garibaldi, oggi palazzo della Meridiana. Nel Dicembre del 1569, finiti i lavori di costruzione della casa, suo cognato Paolo Garibaldi, per l'assente Baldassarre, concorda con Andrea Semino la decorazione di due sale entro Pasqua del 1570. Se ne conserva una sola quella detta degli zecchini con storia di Scipione l'Africano di cui si conoscono i disegni preparatori per la clemenza di Scipione ( Paris, Louvre, Dèpartemente des Arts Graphiques) e per "L'incontro di Scipione e Annibale prima della battaglia di Zama" (Dresda Stantliche Kunstsammlungen, Kupferstich-Kabinett) all'inizio reputati di Ottavio Semino, fratello di Andrea con il quale lavorò, poi riconosciuti giustamente ad Andrea. La sala a fianco di è ormai andata persa, ma si intuisce che era decorata con stucchi dorati, nella quale si può identificare con l'affresco Storie di Muzio Scevola, ricordata dal Soprani. Secondi il Soprani Andrea dipinse a palazzo molte pitture come le due sale prima citate, la decorazione del portico, delle sale e delle loggie, con Divinità Mitologichelascive per cui il Soprani ipotizza che ci sia stato l'intervento del fratello Ottavio, citato dal Ratti. Sala detta degli zecchini, si tratta della sala al piano nobile, con volta del soffitto a padiglione con un riquadro rettangolare al centro con l'opera Continenza di Scipione, in cornice di stucco dorata a motivo di ovuli e palmette, è circondato da sei riquadri più piccoli, due sui lati lunghi tra i quali ci sono canefore a stucco dorato con un putto a rilievo dorato ciascuna. Questi sei riquadra riportano tutti Storie di Scipione derivate da Tito Livio, a Nord: Scipione rifiuta i doni , a Est: Scipione dopo la presa di Cartagena onora con corone Tiberio e Digizio e con quella d'oro l'ammiraglio Caio Lelio; Scipione incontra Annibale prima della battaglia di Zama , a Sud: Incendio delle navi cartaginesi, a Ovest: Scipione alleato di Massinissa incendia gli accampamenti cartaginesi e di Siface; Scipione sconfigge i cartaginesi ai Campi Magni e fa prigioniero Siface. La sala degli zecchini è stata restaurata negli anni sessanta dalla Soprintendente per i beni storici e artistici della Liguria con rifacimenti di stucchi e dorature.
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Fonti
Raffaele Soprani, Andrea Semino.E' bella gloria d'un virtuoso Padre il lasciar dopo se a se medesimo somiglianti [...]. Del Pittore Antonio Semino l'aver lasciato dopo se, non dico già molti insigni parti del suo pennello, che pur lascialli, ma due chiarissimi figli, Andrea ed Ottavio, ambo parimente Pittori, e fu più bella l'averli con il suo zelo istruiti, e col suo esempio infiammati, indi appoggiati ad altri eccellenti maestri, di modo che si renderono a lui somiglianti; e proseguendo l'esercizio della lor nobile Professione, accrebbero il lustro alla famiglia e gli ornamenti alla Patria. 1768.
Federigo Alizeri: La predilizione che aveva Antonio Semino alla scuola romana lo consigliò ad inviali in quella capitale perché si erudissero agli esempi di Raffaello. 1846
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Bibliografia
Michele Giuseppe Canale, Descrizione di Genova e del Genovesato, monumenti privati, Palazzo Spinola, divisione terza, tipografia Ferrando Genova, 1846.
Ennio Polleggi, Strada Nuova La Pittura in Liguria, una lotizzazione del Cinquecento a Genova, editrice Sagep Genova 1968, capitolo X il Palazzo di Baldassarre Lomellino (Campanella) da pagina 195 a 207.
Tipografia Ponthenier, Storia letteraria della Liguria , 1500 - 1637, tomo quarto, 1826 Genova da pagina 210 a 222 .
Raffaele Soprani, Le vite de' Pittori, Scultori, Architetti ed' forestieri che in Genova operarono , "Andrea Semino", in questa seconda edizione rivedute, accresciute ed arricchite di note da Carlo Giuseppe Ratti 1768, nella stamperia Casamara, delle cinque Lampadi, da pagina 60 a 71.
Elena Parma, La Pittura in Liguria, il Cinquecento, Palazzo Lomellino-Campanella, 1999 Banca Carige s.p.a. edizione Microart's genova, da pagina 226 a 228
Maria Teresa Raggi De Marini, Ennio Polleggi, Federico Mario Boero, Circolo artistico Tunnel, Palazzi di Strada Nuova, articolo
Federigo Alizeri, Guida artistica per la città di Genova, volume 1, presso Gio. Grondona Q. Giuseppe, editore Librario 1846, pagine XXII e XXXIII.